NOTIZIE GENERALI

ANTONIO FAVARO in Studi e ricerche per una iconografia galileiana (Atti del R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, A.A. 1912-1913 - Tomo LXXII, p. 1002-1003) scrive:

  Seguendo l'ordine cronologico, noi troviamo senza nome di autore un ritratto di Galileo inciso in rame e premesso alla Istoria e dimostrazioni intorno alle Macchie Solari edita in Roma per cura dei Lincei dal Mascardi nel 1613, e questo medesimo ritratto, sempre senza nome di autore, venne riprodotto in capo al Saggiatore , edito pure in Roma, ancora per cura dei Lincei dal medesimo Mascardi dieci anni appresso: in quest'ultima pubblicazione il frontespizio venne inciso da Francesco Villamena, pittore ed incisore nato in Assisi e vissuto tra il 1566 e il 1626, il cui nome si legge in basso, non colle sigle ch'egli era solito usare, ma distesamente "F.Villamoena fecit". A questo frontespizio sono relative due lettere di Francesco Stelluti a Galileo, nella prima delle quali sotto il dì 8 settembre 1623 gli scrive che i Lincei non si sarebbero serviti d'una figura mandata all'uopo da Galileo "perché habbiamo risoluto di fare il frontespicio tutto di rame e dedicando a nome dell'Accademia il libro al Papa, dove ci andarà la sua arme e l'arme dell'Accademia con due statue, rappresentanti una la filosofia naturale e l'altra la matematica. Il disegno è già stato fatto, e hieri fu fatto il rame e dato al Villamena, che fa l'intaglio, quale fra cinque o sei giorni lo finirà"; nella seconda del 30 dello stesso mese poi gli annunzia: "Questa mattina ho rihavuto dal Villamena il rame del frontespizio del libro di V.S., quale mando accluso". In nessuna adunque di queste due lettere si parla del ritratto, il quale veramente anche per giudizio di persone intelligenti in materia, non si direbbe dello stesso bulino del frontespizio, sicché si potrebbe anche tenere che per il ritratto si fosse adoperato il rame di autore non dichiarato e premesso alle Macchie Solari . Questo medesimo ritratto fu riprodotto, toltane la cornice, dal Crasso senza indicazione di nome d'autore [in nota: Elogio d'huomini letterati scritti da Lorenzo Crasso . In Venetia, MDCLVI per Combi et La Nou. A pag. 243 della parte prima]; e inciso da "Jac. Ab Heyden" (1570-1637) in testa alla versione latina del Dialogo dei Massimi Sistemi edita dagli Elzeviri nel 1635, e, con la indicazione "F. Villamoena f." in capo al primo volume della edizione bolognese delle Opere di Galileo . ; ed il Venturi, che lo pose in fronte alla prima parte delle Memorie e lettere inedite finora o disperse di Galileo Galilei da lui ordinate e illustrate con annotazioni, vi fece incidere sotto: "Copia fedele del Rame inciso da F. Villamena nel 1613"; e d'altra parte non vogliamo passare sotto silenzio che tra le principali incisioni di Villamena abbiamo trovato la indicazione di un ritratto di Galileo.

Mi sembra che non vi possano sussistere dubbi su chi è l'autore dell'incisione, nonostante la cautela mostrata da Favaro. Mi sembra poco probabile che l'editore Mascardi abbia riutilizzato il rame per il Saggiatore, aggiungendo il nome di un artista, vivente a Roma,   attribuendogli un'opera non sua. Vi è poi la copia delle Macchie Solari conservata presso l'Accademia dei Lincei, che ha la firma F. Villamoena. Si tratta della seconda edizione, quella con l'aggiunta delle lettere del finto Apelle. Si veda in proposito l'illustrazione presente nella pubblicazione Documenti Lincei e Cimeli Galileiani . Nella Bibliotheque Mazarin ho potuto esaminare un esemplare delle Macchie Solari , rilegato con le armi del Cardinale, in cui il ritratto di Galileo ha la firma del Villamena. Contrariamente ad una osservazione di Favaro, il ritratto presente nel Saggiatore è firmato F. Villamoena in tutte le copie da me consultate: si veda, per esempio, la riproduzione in DINO CINTI, Biblioteca galileiana raccolta dal Principe Giampaolo Rocco di Torrepadula , Firenze 1957. Un esemplare del Saggiatore con il ritratto firmato è stato recentemente donato alla Cambridge University Library.