Giovanni Antonio Lorenzini, conosciuto come Fra Antonio Lorenzini, ( 1655 - 1740) noto incisore bolognese, allievo di Pasinelli. L'incisione riprende il busto marmoreo di Galileo Galilei sopra il portone d'ingresso del Palazzo dei Cartelloni a Firenze.

L'incisione è così descritta nella scheda di MAURO BERNARDINI, (Biblioteca Universitaria di Pisa):

Giovanni Antonio LORENZINI (Bologna 1665-1740)
Busto in nicchia ovale di Galileo quarantottenne, da scultura di Giovan Battista Caccini.
Incisione di Giovanni Antonio Lorenzini. Firenze, 1701.

Stampa; bulino e acquaforte; 258x187mm (impronta)
ISCRIZIONI: (entro la cornice ovale della nicchia) GALILAEVS LYNCEVS AETATIS ANNORVM IIL ; (sulla cartella sotto la nicchia) Quem Astra, Mare, ac Terras complexum mente profunda, Credibile in solo cernere cuncta Deo ; (in basso a dx.) Fra: Ant: Lorenzini F.
BIBLIOGRAFIA: Favaro 1912-13, p.1035-1038; Favaro 1914, p.125-126; Fahie 1929, p.123-5

PUBBLICATA IN: Vincenzo VIVIANI. De locis solidis secunda divinatio geometrica... Florentiae, typis Regiae Celsitudinis apud Petrum Antonium Brigonci, [1701].
ESEMPLARI: BUP E.b.2.2 ; DG Bibl.II.137

Traduzione calcografica, forse in controparte e forse - ma non necessariamente - con elementi d'invenzione nella cornice architettonica, di un busto in gesso o in creta di Giovan Battista Caccini (Firenze 1556?-1613). Secondo le testimonianze (peraltro non perfettamente coincidenti e con qualche contraddizione nelle date) lasciate dal Viviani, lo scultore avrebbe modellato il busto di Galileo nel 1610, per disposizione e alla presenza del granduca Cosimo II, come studio preliminare a una scultura in marmo che poi non seguì per la morte del Caccini. Il Viviani ne avrebbe commissionato tre copie plastiche, due in bronzo e una in marmo, mentre questa interpretazione grafica, affidata al minore conventuale G. A. L. (incisore dotato, la cui produzione iniziale, più libera e personale, venne registrata dal Bartsch), la pubblicò a illustrazione della sua opera nel 1701.

Fahie ritenne di aver localizzato e identificato l'originale nel busto in gesso conservato dalla Library of Trinity College a Cambridge. Rispetto al gesso del Trinity College, la figura disegnata dal Lorenzini è in controparte.