Il ritratto è l'antiporta del libro Galileo Galilei / Romanzo storico di M. Raven / Tradotto dal tedesco e corredato di note da Gustavo Strafforello / Dall'Unione Tipografico-Editrice / Torino-Napoli / 1869.
L'opera originale ha per titolo: Galileo Galilei. Ein geschichtlicher Roman   - Mathilde Raven. Leipzig. Brackhaus. 1860.

 

 

Giulio Sardi in un articolo sul settimanale d'informazione L'ancora ha scritto:

 

Vediamo, allora, qualche appunto sulla produzione di Luigi Crosio (Acqui, 1835 - Torino, 1915) che, formatosi presso l'Accademia Albertina, divenne figura di certo rilievo nel panorama artistico subalpino come pittore di soggetti storici e di genere (in particolare pompeiani e secenteschi, affini a quelle del Turletti e del Gilardi). Fu ritrattista, perito incisore e litografo (dal 1869 entrò nella società torinese "L'acquaforte": si veda per un primo risconto la monografia di Piergiorgio Dragone Pittori dell'Ottocento in Piemonte 1865-1895 edita dalla Banca CRT nel 2000).
Di lui si può attestare, con sicurezza, la nascita acquese (e non albese, come erroneamente riportato da molteplici saggi).
Tra le sue opere più note -oggi tutte al GAM di Torino - La bibbia del curato, Maria Luisa Gabriella Regina di Spagna, Maria Teresa di Savoia principessa di Lamballe (un olio che partecipò all'esposizione del 1865). Nel 1882 prese parte (cfr. GdA 4/5 maggio) con l'altro acquese Angelo Baccalario (vedi oltre) alla rassegna che si tenne a Nizza Marittima con l'opera Chatelaine du XVI siècle.
Il suo nome si diffuse anche anche grazie all'editoria: l'incisione Ritratto di Galileo , da dipinto di Giusto Suttermans entrò a far parte del primo volume del romanzo storico di Mathilde Raven. Galileo Galilei (Torino-Napoli, Unione Tipografico-Editrice, 1869).
La figlia Carola, inoltre, diventerà la moglie del matematico Giuseppe Peano.
Già nel 1871 al Crosio ricorsero gli acquesi dovendosi approntare l'album (oggi conservato presso la Biblioteca Civica) destinato al novello sposo Giuseppe Saracco: l'acquerello che presenta l'allegoria degli sposi è infatti contraddistinto dal monogramma LC.
La sua fama non gli impedirà di lavorare a committenze acquesi anche nella maturità: dalla GdA del 12/13 ottobre 1889 sappiamo che "il celebre pittore, che da molti anni risiede in Torino, donde coi suoi pregevolissimi lavori illustra la nostra città che gli ha dato i natali, dalla direzione del nostro d'asilo d'Infanzia venne testé incaricato di eseguire un ritratto ad olio dell'indefesso benefattore sig. Ottolenghi Jona da collocarsi nella maggior sala dell'asilo stesso".
Circa cinque mesi più tardi l'opera è realizzata (GdA del 3/4 marzo 1890): il volto di Jona, circondato da cornice dorata, fa bella mostra di sé presso la vetrina della farmacia Bortolotti e conferma "la fama di valente artista" che al Nostro si lega.

[trascritto da: da: http://www.lancora.com/monografie/giornalismo_acquese/penne_acquesi_3.html]