Ritratto preso da quello che di Lui già vecchio fece Suttermans, e trovasi nella R. Galleria di Firenze.
Disegnato di P. Benvenuti e inciso da G. Rocca.
Il Venturi ha scritto sul ritratto la seguente nota nella prefazione al secondo volume MEMORIE E LETTERE INEDITE FINORA O DISPERSE DI GALILEO GALILEI:

L'originale del Ritratto che vedesi in fronte a questa seconda parte, il Galileo stesso lo fece eseguire dal pittore Subtermann nel 1635, e lo mandò a Parigi in dono al suo amico Elia Diodati, che glielo aveva richiesto (lettera di Roberto Galilei del 21 Gennaio 1636 nella privata Biblioteca di S.A.I.). Morto poscia il donatore, Diodati interpellato dal Viviani si diede pregio di rimandarlo al Granduca, e questi lo fece riporre nella sua Galleria, dove tutt'ora conservasi.

Il passo della lettera, citato da Venturi, è il seguente: «Ho ricevuto il ritratto di S. S. molto Ill. e ne vado facendo extrarre copia, per mandare poi l'originale al S.r Diodati, come la m'à comandato; e ancora io trovo che il maestro ha benissimo riscontrato.»