Giambattistista Venturi ha cosi descritto questa stampa:

Un insigne monumento alla Gloria del Galileo eresse il suo fedele discepolo Vincenzo Viviani, mentre colla pensione che riceveva da Luigi XIV fabbricò la propria casa posta nella contrada dell’Amore in Firenze. Nella facciata di essa casa, fece egli nel 1693 porre sopra la porta il ritratto in bronzo del suo Maestro, ed intorno al medesimo varie scolture ed iscrizioniannunziatrici delle, principali scoperte di esso. Il disegno della sopraporta vedesi inciso in rame qui contro; le iscrizioni sono scolpite nei luoghi indicati in esso disegno con lettere, e si leggono per esteso nella Divinatio seconda de locis solidis Aristaei etc. a Vinc. Viviano magni Galilei novissimo discipulo fol. Floerentiae 1701. Ommessa di tali iscrizioni quella parte che ragiona a lungo della vita e delle opere del Galileo altronde note daremo solo per intero le tre brevissime indicate dalle lettere C. G. H. e due squarci delle E. F.

C.

Galilaeus Linceus, aetatis annorum IIL, quem
Astra mare et terras complexum mente profonda
Credibile in solo cernere cuncta Deo

Al ritratto pure di Galileo allude la fine dell’iscrizione E, nella quale il Viviani così parla di sé.

Simulacrum hoc aeneum
Praeceptoris sui perpetua veneratione degnissimi ex Protoplasmate a celebri scultore Joanne Caccino coram Serenissimo Cosimo II anno 1610 ad vivum efformato, exiguum uti Minerval et grati animi pignus, ingenuique amoris monumentum tot tantorumque beneficiorum aeternum memor, Seren. MM. DD. Primarius Mathematicus; aetatis annorum LXXII. Anno a salute MDCXCIII, a Galileaei ortu CXXX, ab interitu LII, primis publice posuit.

Verso la fine dell’iscrizione F leggesi:

Tanti viri postremae invalitudini adstarunt assidue et postremas voces accedere Doctor Vincentius Filius, nurus, proximiores, sacerdos paraeciae, duoque alii singulari doctrina et pietate praestantes ad expiandam animam a Galileo jampridem delecti; duoque hospites jam et socii mensae, alter Evangelista Torricellius acutissimus geometra per postremum trimestre, alter per ultimum triennium novissimus discipulus ter felix Galileo a Seren. Ferd. II sollicite commendatus, qui memoranda hac posuit etc.

G

Este Duces, ô, si qua via est (Virgil. Aeneid. lib. VI)

H
In sole, quis credat? retectas
arte tua, Galilaee labes (Urban. VIII. Pont. Max.)

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Nella Tavola qui annessa si è aggiunto al basso il rovescio d’una delle sei Medaglie già formate in bronzo ad onore del Galileo, le quali ne presentano tutte nella prima faccia il ritratto. Di questa prima Medaglia fatta pure eseguire dal Viviani abbiamo due modelli simili; uno che il signor Morelli riporta nel Museo Pisani ne’ suoi Monumenti Veneziani, 4° Ven. 1796; l’altro è inciso nel Musaeum Mazzucchellianum fol. Tav. 107. Delle rimanenti cinque Medaglie, la prima presenta nel suo rovescio la Geometria e l’Astronomia in piedi, coi loro strumenti posati su piedistalli, e a fianchi dell’ultima un cannocchiale diretto all’alto verso il pianeta di Giove accompagnato da’ suoi satelliti. La seconda delle restanti Medaglie mostra nel suo rovescio un semplice cannocchiale; la terza vi è scritto Archimedes; la quarta Famae aeternae; la quinta nulla.