Salon de1867 - Captivité de Galilée, au palais de l'archivèque de Sienne - Tableau de m. Charles Miller. - Dessin de m. H Rousseau.

tratto da L'UNIVERS ILLUSTRÉ n.647, 1867, pag. 364.

Questa incisione è l'originale, ma è stata riutilizzata, come si può vedere al numero successivo.

Le lettere che accludiamo documentano il periodo passato a Siena e ne illustrano la relativa mitezza di questo carcere. Esse sono tratte dall'edizione nazionale dalle Opere di Galileo:
 

2564*

FRANCESCO NICCOLINI a GALILEO [in Roma].
Roma, [2 luglio 1633]

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 217. - Autografa.

S. r Galileo,

V. S. potrà andarsene a Siena nell'Arcivescovado, e quivi aspettar di sentir poi quel che sia mente di S. S. tà quanto alla grazia libera, non essendo parso alla Congregatione nè a S. S. tà così presto di liberarla interamente. Ho ottenuto questo contr'a quel che i SS. ri Cardinali havevano risoluto e convenuto, cioè ch'andando a Siena, si fermasse in un convento, a beneplacito di S.B. e ; et ho anche supplicato poi il S. r Card. l Barberino d'ordinare ch'ella possa andar anche nella Chiesa Cathedrale per udir messe e divini offizi. È necessario adesso che il P. Commissario vada a pigliarne l'ordine per darne le commissioni oportune all'Arcivescovo di Siena, in quella maniera che le sarà ordinato; et io manderò hoggi dal detto Commissario, perchè vada a Palazzo prima che puole. Com'ella sarà stata in Siena qualche settimana, si potrà poi supplicar di potersene andar a Firenze et anche d'esserne interamente liberato; e fra tanto dovranno cessare i sospetti del male di Firenze, dove per hora ella non può in ogni modo transferirsi senza pericolo. Come si sia parlato con il Commissario, le potrò facilmente dire quando ella possa sperare di partir di qua, afin di dare gl'ordini oportuni. E li bacio le mani.

Di casa, questo medesimo giorno di sabato.

Di V. S. molto Ill. re

Aff. mo Ser. re
Franc. o Niccolini.

 

2593

GALILEO ad [ANDREA CIOLI in Firenze].
Siena, 23 luglio 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 94. - Autografa.

Ill. mo Sig. re e Pad. n Col. mo

Non ho passato ordinario senza scrivere al S. Geri Bocchineri intorno a i progressi del mio negozio, il quale non haverà passato accidente alcuno di momento senza participarlo a V. S. Ill. ma , chè tale era il nostro appuntamento; e però rare volte ho scritto a lei in proprio, in riguardo anco alle molte e continue sue occupazioni, da non doversi accresciere senza necessità. Gli scrivo adesso, spinto dal desiderio di liberarmi dal lungo tedio di una carcere di più di 6 mesi già passati, aggiunta al travaglio et afflizzion di mente di un anno intero, et anco non senza molti incomodi e pericoli corporali, e tutto addossatomi per quei miei demeriti che son noti a tutti, fuor che a quelli che mi hanno di questo e di maggior castigo giudicato colpevole. Ma di questo altra volta.

Il tempo della mia carcerazione non ha altro limite che la volontà di S. S. tà , la quale, alle richieste et intercessioni del S. Amb. re Niccolini, si contentò che in luogo delle carcere del S. to Offizio mi fusse assegnato il palazzo e giardino de' Medici alla Trinità, dove stetti alcuni giorni; fatta poi, per alcuni miei rispetti, nuova instanza dal medesimo S. Ambasciatore, fui rimesso qui in Siena nell'Arcivescovado, dove sono da 15 giorni in qua tra g[..]inesplicabili eccessi di cortesia di questo Ill. mo Arcivescovo. Io però, oltre a[..]desiderio, haverei gran necessità di tornare a casa mia e di esser restit[....] nella mia libertà, la quale si va conietturando da molti che sia riserbata [per] grazia speciale alla domanda del S. G. D., da non gl'esser negata, mentre si v[...] quanto si è impetrato alle sole dimande del S. Ambasciatore. Prego per tanto V. S. Ill. ma e [per] lei il Ser. mo Padrone, a restar servito di favorirmi di una domanda a S. S. tà o [..] S. Card. Barberino per la mia liberazione; dove per maggiore efficacia potrà inserirs[..] la mancanza del mio servizio di tanto tempo, figurandola di qualche maggior progiudizio per la Casa di S. Alt. za di quello che veramente è. Si crede, come ho detto, da tutti quelli con i quali ne ho parlato e da gl'istessi ministri del S. o Offizio, che la grazia a tanto intercessore non sarà negata.

Confido tanto nella benignità del S. G. D. mio Signore e nel favore di V. S. Ill. ma , che reputerei superfluo l'aggiugnere altre preghiere. Starò per tanto attendendone l'effetto, mentre con humiltà alla S. A. bacio la veste, e nella buona grazia e protezione di V. S. Ill. ma mi raccomando.

Di Siena, li 23 di Luglio 1633.

Di V. S. Ill. ma

Dev. mo et Obblig. mo Ser. re
Galileo Galilei.

 

2702.

NICCOLÒ CINI a GALILEO in Siena.
Firenze, 17 settembre 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 291. - Autografa.

Molto Ill. re Sig. r e P.ron mio Oss. mo

V. S. sarà servita de i sei barili di vino che desidera dalle Rose, e sarà mio il pensiero di fargli havere del meglio; ma l'importanza sta che io sappia a chi s'ha a consegnare, per far che le botti sieno all'ordine, e che poi sia custodito bene. V. S. havrà tempo a darmi qualche avviso, poi che non si comincia ancora a vendemmiare.

Resto infinitamente obbligato alla cortesia di Mons. r Ill. mo Arcivescovo, e se si aprano i passi, verrò senz'altro una volta a reverirlo e goder le delizie delle sue ville; e voglio farlo mentre che vi sarà anche V. S. acciò che la noia, che li potesse arrecar la mia inutil servitù, sia ricompensata dalla soavità della sua conversazione. La prego a ricordarmi humilissimo servitore a S. S. ria Ill. ma , sì come io sono a lei, alla quale per fine con ogni affetto bacio le mani.

Firenze, 17 di Sett. re 1633.

Di V. S. molto Ill.

Dev. mo Ser. re
Niccolò Cini.

Fuori: Al molto Ill. re S. r e P.ron Oss. mo

Il Sig. r Galileo Galilei.

Siena.

 

 

2779.

FRANCESCO NICCOLINI ad ANDREA CIOLI [in Firenze].

Roma, 13 novembre 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 201. - Autografa la sottoscrizione.

Ill. mo Sig. r mio Oss.

Parlai hiermattina a S. S. tà della liberatione del Sig. r Galileo, a fin che fusse gratificato di potersene tornar a Firenze, dopo cinque mesi di relegatione in Siena. S. S. tà mi rispose che vederebbe quel che si potessi fare, e che ne discorrerebbe in Congregatione del S. Uffitio; ma che in tanto mi faceva sapere che ell'haveva notizia che vi eran alcuni che scrivevano in difesa della sua opinione. Io replicai di poter assicurar S. B. che queste cose non succedevano di sua participatione o commissione, e che io la supplicavo a restar servita di compiacersi che i delitti de gl'altri non le nuocessero. Replicò di non saper che egli vi havesse parte, ma che guardinsi pur quei tali dal S. Offitio: e tornando io di nuovo a quasi i medesimi concetti, la supplicai di nuovo instantemente, in nome del Ser. mo Padrone, del favore della grazia, e mi fu risposto il medesimo. Attenderò hora il rescritto del memoriale sta[to da me] anche efficacemente raccomandato al Maestro di Camera, che, come Secretario de' Memoriali, lo deve negotiar di nuovo per pigliarvi la risolutione; come ancora starò a sentire se in Congregatione se ne parli mercoledì mattina; e di quel che si sarà ottenuto sarà V. S. Ill. ma ragguagliata. Mentre in tanto le bacio affettuosamente le mani.

Roma, 13 di 9mbre 1633.

Di V. S. Ill. ma
S. r Balì Cioli.

Obl. mo Ser. re
Franc. o Niccolini.

 

 

2802.

FRANCESCO NICCOLINI a GALILEO [in Siena].

Roma, 3 dicembre 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 330. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.

Molt'Ill. re Sig. r mio Oss.

Sua Santità essendo intervenuta nella Congregatione del S. Offitio di giovedì passato, si contentò di permettere a V. S. che da Siena ella se ne potessi passare alla sua villa, per starvi con ritiratezza e senza ammettervi molte persone insieme a discorsi nè a magniare, per levar ogn'ombra che ella faccia, per così dire, accademia o tratti di quelle cose che le posson tornare in pregiuditio, come io son sicuro che la farà per conseguire tra qualche tempo la grazia intera. Così m'ha fatto sapere S. B., acciò io l'avvisi a V. S.; la quale potrà muoversi a suo piacere senz'aspettar altro decreto in questo proposito, soggiugnendole che non li son prohibite le visite de gl'amici e de' parenti, pur che non dien ombra, come sopra.

Io haverei voluto poter darle parte della fine totale di questo negozio per la sua intera quiete, ma conviene, come ella sa, in questo paese andar a passo passo, massime in queste materie; e per spuntar anco questo, ci è bisognato che il S. r Card. l Barberino vi s'affatichi e vi adopri della sua autorità. E pregandola di gradir il mio affetto e particolare desiderio di servirla, le bacio le mani.

Roma, 3 di 9mbre ( sic ) 1633.

Di V. S. molto Ill. re

L'Ambasciatrice le bacia le mani e si rallegra del contento ch'havranno le sue figliuole di rivederla, le quali saluta con tutto l'animo; et io le sono più che mai servitore sviscerato etc.

S. r Galilei.

Aff. mo Ser. re
Franc. o Niccolini.

 

 

2814*.

MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.

Firenze, 10 dicembre 1633.

Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B. a LXXVII, n.° 135. - Autografa.

Molto Ill. re et Ecc. mo S. r e P.ron mio Oss. mo

Ho letto e riletto più volte la gratissima di V. S., con quel maggior contento che ella si può immaginare che arrechino le cose grandemente e lungamente bramate e poco sperate. Il Signore Dio ne sia ringraziato. A V. S. rendo grazie dell'avviso datomene, il quale io ho voluto participare a diversi amici, ma ho incontrato che tutti venivano alla volta mia per avvisarne me. Aspetto con desiderio il suo ritorno, che sia con sanità e lunga prosperità, che così le prego dal Signore e le fo reverenza.

Mi farà grazia di riverire in mio nome Mons. r Ill. mo Arcivescovo, al quale professo di essere a parte degli obblighi per l'amorevolezze e gentilezze che V. S. ha ricevuto nella sua cortesissima casa.

Firenze, 10 di Dic. re 1633.

Di V. S. molto Ill. re et Ecc. ma

Ser. re Obb. mo e Aff. mo
Mario Guiducci.

Fuori: Al molto Ill. re et Ecc. mo S. r e P.ron mio Oss. mo

Il Sig. r Galileo Galilei.

Siena.

 

 

 

2819**.

ORAZIO CAVALCANTI a [GALILEO in Arcetri].

Roma, 17 dicembre 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 354. - Autografa.

Molto Ill. e et Ecc. mo S. r , mio S. r P.ron Col. mo

Al S. r Raffaello [ Magiotti ] ò portata la sua lettera, e dataglila in proprie mani: mi à promesso mandarmi la risposta; quale sarà con questa, mandandola. Mi à detto aver scritto altre volte a V. S., senza sua risposta.

Mi rallegro che V. S. sia tornata a godersi la sua villa con li suoi amici. So che il S. r Mario [ Guiducci ] l'averà aspettata con ansietà, e se la goderà di bei pezzi. N. S. la conservi sana e lungo tempo.

V. S. diami occasione di servirla come desidero. Mia moglie [ Maddalena Guiducci ] et io la ringraziamo del'agurio delle buone Feste, quali a V. S. lei et io rendiamo duplicate per moltissimi anni felicemente con quanto la desidera, e gli facciamo umilissima riverenza.

Di Roma, li 17 di Xbre 1633.

Di V. S. molto Ill. re et Ecc. ma

Dev. Ser. re Ob. mo
Orazio Cavalcanti.

 

 

 

2826.

ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Arcetri].

Siena, 20 dicembre 1633.

Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 362. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.

Molto Ill. re S. r mio Oss. mo

Ricevo questa settimana l'amorevolissima di V. S. de' 17 che molto m'ha consolato per sentirla arrivata con salute alla sua villa, con assai miglioramento della sua indispositione di catarro. Me ne rallegro, perchè dovrà già cominciare a resarcire il danno di questa carcere, della quale veramente ne l'ho lassato prender la libertà con amarezza e mortificatione, indotto non da altro che dal desiderio continuo che tengo d'ogni suo gusto e consolatione: tuttavia se la resterà servita di comandarmi, potrò godere di servirla anco in questa poca di lontananza, e la prego a consolarmene, chè men dura mi sarà la sua partenza.

Prego V. S. a render duplicati i saluti a tutti cotesti Signori, come tengo commissione di far con V. S. per parte di questi di qua, che son rimasti con infinito desiderio di servirla e di rivederla. Rendole anco vivissime grazie del felice augurio delle Sante Feste, ripregando da Dio benedetto a lei duplicate tutte le consolationi desiderate a me, e le bacio affettuosamente le mani.

Siena, li 20 Dec. re 1633.

Di V. S. molto Ill. re

In questi giorni non manca da scrivere; però mi perdoni se per la prima volta me la passo con V. S. con cirimonie, che per le prossime la riverirò più familiarmente.

S. r Galileo Galilei.

Aff. mo S. re
A. A. o di Siena.

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Questa illustrazione è tratta da:

"LE GRANDI INVENZIONI ANTICHE E MODERNE NELL'INDUSTRIA, NELLE SCIENZE E NELLE ARTI"

MILANO -E. TREVES & C., EDITORI DELLA BIBLIOTECA UTILE - Via Solferino 11. Seconda Serie

Opera uscita in dispense e compilata da Beniamino Besso. - La 6 a . ed. con numerose aggiunte, fu pubblicata nel 1873 in tre volumi. - VIII, 360, 300, 330 p.

a pag. 88: Il papa ... diede a Galileo di recarsi a Siena presso il cardinal [ sic ] Piccolomini. [ e in nota ] Noi diamo in queste pagine appunto un quadro che rappresenta la cattività di Galileo nell'arcivescovado di Siena; esso è di un distinto pittore francese dei nostri giorni, Carlo Muller.