Galileo in prigione
quadro di Karl Piloty, inciso all'acquaforte da Fr. L. Meyer

Karl Theodor Piloty, nato il 1 ottobre 1826 e morto il 21 luglio 1886, aveva avuto la sua prima istruzione dal padre Ferdinand Piloty (1786-1844), noto per essere un ottimo litografo. Nel 1838 entrò nella "Akademie der Bildenden Künste" di Monaco, allievo prima di Julius Schnorr e poi di Karl Schorn. Studiò i vecchi maestri, specialmente Veronese e Rubens, e fu influenzato da pittori francesi di argomento storico, come Paul Delaroche and Horace Vernet. Viaggiò in Belgio, in Francia ed in Inghilterra. Nel 1854 dipinse per il re di Baviera, Massimiliano II, L'adesione di Massimiliano I alla lega cattolica del 1609 e poi nel 1855 il quadro Seni l'astrologo che contempla il duca di Wallestein assassinato, ispirato ad un episodio della storia della Guerra dei trenta anni di Federico Schiller, che gli diede una grande notorietà. Divenne membro dell'Accademia di Monaco, e in seguito professore.
Alcune sue opere importanti sono: La battaglia della Montagna Bianca vicino Praga, Nerone tra le rovine di Roma, Goffredo di Buglione pellegrino in Terra Santa (1861), Galileo in prigione (1864), La scoperta dell'America, e infine La morte di Alessandro magno rimasta incompiuta. Dipense affreschi nel palazzo reale di Monaco. Ebbe numerosi studenti, tra i quali Gyula Benczúr, Józef Brandt, William Merritt Chase, Franz von Defregger, Aleksander Ignacy Gierymski, Maurycy Moses Gottlieb, Georgios Iakovidis, Leopold Karl Walter Graf von Kalckreuth, Franz von Lenbach, Sándor Liezen-Mayer, Nikiforos Lytras, Hans Makart, Gabriel Cornelius von Max, Ferdo Quiquerez, Thérèse Schwartze, Otto Ludvig Sinding, Bertalan Székely, Pál Szinyei Merse.
Piloty è stato il rappresentante più famoso della scuola realistica tedesca.